Palestra via Marzano e nuova scuola in zona 167, il Consiglio dice si

Pubblicato il 7 febbraio 2022 • Comune , Edilizia , Opere , Scuola Piazza Giulio Pastore, 73048 Nardò LE, Italia

L’amministrazione candiderà i due progetti ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 

“Opportunità irrinunciabile. Primo nucleo patrimonio della città, ma servono scuole nuove”

Avanti tutta sulla rigenerazione del patrimonio immobiliare scolastico della città grazie alle opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ieri sera il Consiglio comunale ha approvato due progetti che saranno candidati a due diverse “missioni” del Pnrr, una relativa alle infrastrutture per lo sport nelle scuole e una alla transizione ecologica. 
Il primo riguarda la realizzazione di una palestra a servizio del plesso scolastico di via Marzano, un immobile che è stato inaugurato lo scorso settembre e che ospita classi di scuola dell’infanzia e primaria dell’istituto comprensivo Polo 3. L’assise ha dato il via libera al progetto in deroga al Prg votando all’unanimità (24 voti favorevoli). 
Il secondo progetto riguarda invece la realizzazione di una nuova scuola in piazza Giulio Pastore (zona 167) in sostituzione dell’immobile scolastico di via XX Settembre, che verrebbe demolito
La discussione in aula ha consentito di chiarire alcuni punti della questione, già nero su bianco nell’analisi di fattibilità tecnico-economica firmata dai progettisti incaricati, cioè l’ingegnere Paolo Mengoli e l’architetto Elisabetta Ferrocino. Quello di via XX Settembre, come emerge dall’analisi, è un immobile costruito negli anni ’60 del secolo scorso, che non risulta idoneo dal punto di vista sismico, che ha una classe energetica di tipo “G” e che presenta diverse problematiche connesse a traffico automobilistico e rumore, disponibilità di parcheggi, dimensione delle aree a disposizione. Di fatto, non possiede gli standard minimi previsti dal DM 18/02/1975 (“Norme tecniche relative all'edilizia scolastica”) e dalle linee guida Miur del 2013 (“Linee guida sull’edilizia scolastica”). 
Va necessariamente chiarito che il bando del Pnrr fa scattare un meccanismo di premialità nella “sostituzione” di un edificio vecchio e inefficiente con uno completamente nuovo. Di conseguenza, l’ipotesi di ristrutturazione strutturale non è prevista e sarebbe a totale carico delle casse del Comune. Senza considerare che, pur consentendo di adeguare l’immobile dal punto di vista sismico ed energetico, risulterebbe un intervento economicamente troppo oneroso nel rapporto costi/benefici e non risolverebbe nessuna delle problematiche relative agli spazi e all’ubicazione. 
Il bando del Pnrr, invece, contempla (e finanzia a fondo perduto) l’ipotesi di demolizione e ristrutturazione. Quella in sito è stata scartata perché, con la vigente normativa sull’edilizia scolastica, il lotto di superficie disponibile porterebbe alla realizzazione di un numero di classi inferiore del 40% rispetto a quello attuale. Ecco perché l’ipotesi di demolizione e costruzione in altro sito (in questo caso un terreno di proprietà comunale) è la più percorribile perché in grado di soddisfare tutte le esigenze di tipo tecnico e normativo, nonché quelle di razionalizzazione dell’offerta formativa sul territorio comunale. In linea, peraltro, con la logica di questa misura del Pnrr, cioè sostituire il patrimonio edilizio scolastico obsoleto con strutture sicure, moderne, inclusive e sostenibili (edifici a basso consumo e a ridotte emissioni inquinanti, più sicure e più ricche di verde).  
“Ho sentito castronerie di ogni tipo in questi giorni – ha detto in aula il sindaco Pippi Mellone – che non tengono conto delle norme, dei vincoli stringenti di cui dobbiamo tener conto, del futuro della città e dei nostri figli. Il Pnrr ci regala un’opportunità da 7,7 milioni di euro che non abbiamo nessuna intenzione di perdere, dopo aver attentamente valutato ogni aspetto, non solo tecnico. Sono il primo ad essere legato affettivamente al “primo nucleo”, l’ho frequentato, conosco il patrimonio didattico, culturale e sociale che rappresenta. Ma quello resta e resterà per sempre, la vita e il mondo vanno avanti. Ed io, visto che parliamo di un edificio costruito sessant’anni fa, non voglio rivivere il terrore del solaio di una scuola che crolla, come accaduto nel 2018 in via Crispi. Abbiamo bisogno di scuole nuove e sicure. E abbiamo bisogno anche del parcheggio che vorremmo costruire lì e che è un pezzo della strategia complessiva sulla Ztl del centro storico”.  
Dal dibattito, poi, è emerso – come l’amministrazione comunale aveva già evidenziato – che nel corso di un incontro avvenuto lo scorso 14 gennaio la dirigenza dell’istituto comprensivo Polo 3 era stata compiutamente informata delle intenzioni dell’amministrazione di candidare al Pnrr il progetto di demolizione del “primo nucleo” e di costruzione in altro sito. Lo stesso istituto, in una nota diffusa ieri e letta in aula dal consigliere Lorenzo Siciliano, aveva smentito di esserne al corrente. La circostanza, confermata dagli assessori Oronzo Capoti e Giulia Puglia e dal dirigente dell’area funzionale 1 Cosimo Pellegrino, tutti presenti all’incontro, emerge dal verbale dell’incontro stesso e, come rilevato dal consigliere Alberto Gatto, persino da un commento della stessa dirigente Eleonora Longo, massimo rappresentante dell’istituto, a un post facebook del sindaco Pippi Mellone del 31 gennaio.    
“Siamo stati chiarissimi nel corso di quella riunione – hanno detto gli assessori Oronzo Capoti e Giulia Puglia – cui peraltro eravamo obbligati nell’ambito del percorso di concertazione previsto dal bando. L’iter che abbiamo tracciato è stato spiegato nei dettagli e la dirigente non può assolutamente dire che non sapeva. Abbiamo illustrato il progetto e chiarito che cambierebbe anche la “geografia” degli istituti in città. Perché le famiglie intorno alla grande area di via XX Settembre, che per decenni hanno beneficiato della presenza di una scuola media, non resterebbero senza una sede destinata a questo livello scolastico”.
Dopo aver bocciato la proposta di ritiro della delibera da parte dell’opposizione, l’aula ha dato il via libera al progetto con 20 voti favorevoli e 3 contrari. 


                                                                                                                    Ufficio stampa