PNRR, a caccia di risorse per realizzare una Social Housing

Pubblicato il 13 maggio 2022 • Comune , Opere , Politica , Servizi , Sociale Nardò LE, Italia

Candidato un altro progetto da 3,705 milioni di euro. Obiettivo una struttura per 38 anziani

Dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza un’altra ghiotta occasione per la città. La giunta guidata dal sindaco Pippi Mellone, infatti, ha approvato il progetto per la realizzazione di una Social Housing per anziani autosufficienti e lo ha candidato a un avviso del Pnrr su servizi e infrastrutture sociali. Si tratta di un progetto da 3 milioni e 705 mila euro firmato dall’ingegnere Igor Imperiale. L’area individuata è quella del vecchio gerontocomio in zona 167. 
Questa misura del Pnrr è finalizzata a promuovere soluzioni a problemi di disagio e fragilità sociale mediante la creazione di nuovi servizi e infrastrutture sociali e il miglioramento di quelli esistenti. Quella del Social Housing (residenza sociale) è una tipologia di intervento edilizio e urbanistico in favore di una fetta di popolazione a basso reddito, in grado di risolvere il problema dell’emergenza abitativa, di fornire un alloggio a bassi costi e ad alta efficienza energetica e, infine, di dare vita a spazi condivisi e aperti alla città in modo da agevolare l’integrazione sociale.
“Vogliamo aiutare i nostri concittadini più anziani e con minori possibilità economiche a vivere in un alloggio di qualità e ad avere l’opportunità di una serie di servizi – spiega il sindaco Pippi Mellone – in un contesto sociale generale in cui la fascia della terza età si allarga e necessita di risposte sempre più ampie. L’opportunità ci è offerta ancora una volta dal Pnrr e stiamo cercando di sfruttarla. Peraltro, sarebbe anche l’occasione di intervenire in un’area della città che dobbiamo portare fuori definitivamente dal degrado e dall’abbandono”. 
Il progetto mira a far nascere comunità e sviluppare l’integrazione, quali l’utilizzo di spazi e servizi comuni tra i residenti della struttura e i residenti del contesto circostante, favorendo anziani che non possono permettersi una casa a prezzo di mercato o che non hanno risorse che consentano di avere servizi collettivi. Secondo l’ipotesi progettuale sorgeranno al piano terra (da circa 1035 metri quadri) tre zone, destinate rispettivamente a servizi collettivi (palestra, sala per massoterapia, sala per idroterapia, mensa e sala per visite specialistiche ambulatoriali), a residenza e a sala polifunzionale. Al primo piano (da circa 1125 metri quadri) troveranno posto un solarium, una zona lavanderia e 19 alloggi (con superficie variabile tra 38 e 45 metri quadri) dotati di soggiorno/pranzo, camera da letto, bagno e ampio balcone. All’esterno una serie di servizi fruibili da residenti e da cittadini: un’area verde, un’area bocciofila, un’area attrezzata per la ginnastica dolce, un’area per coltivazioni florovivaistiche, un dog park. La struttura nel suo insieme ha una capacità ricettiva massima di 38 anziani autosufficienti. 
                                                                                                                    Ufficio stampa