Parco Naturale di Porto Selvaggio

Ultima modifica 29 giugno 2022

 Istituito nel 1980 per salvaguardare 424 ettari di cui 230 di pineta impiantata dal Corpo Forestale dello Stato agli inizi degli anni ‘50, attualmente comprende 3 siti di interesse comunitario: Torre Uluzzo, Torre Inserraglio e Palude del Capitano, nonchè altre aree di interesse archeologico e paleontologico. La Palude del Capitano in particolare, è un’area naturale protetta di elevato interesse naturalistico, grazie alla presenza di un rilevante fenomeno carsico costituito da risorgive a forma di dolina colme di acqua salmastra, (in salentino le cosiddette «spunnulate») che presentano una caratteristica vegetazione idrofila. Ospita al suo interno numerose biodiversità animali e vegetali, oggi a rischio di estinzione.

Lungo i 7 chilometri di costa del Parco (tra la periferia nord di Santa Caterina e la Palude del Capitano) sorgono 3 torri di vedetta, da sud a nord: Torre dell’Alto, Torre Uluzzo e Torre Inserraglio.  Le torri erano un presidio della costa resosi necessario dopo che la presa di Otranto (luglio 1480) aveva messo in crisi il sistema difensivo medievale della città. Nel 1532-35 Carlo V d’Asburgo decise di attuare un piano straordinario di difesa ordinando la costruzione di nuove torri costiere una in vista dell’altra situate in posizione strategica per poter avvistare il nemico. 

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