Descrizione
La sezione regionale della Corte dei Conti, con la deliberazione n. 117 del 4 settembre scorso e trasmessa due giorni fa al Comune di Nardò, ha accertato “l’idoneità delle misure correttive adottate dal Comune di Nardò in sede di rendiconto 2024, a seguito delle indicazioni formulate da questa Sezione regionale con deliberazione n. 46/2025/PRSP, ritenendole, allo stato, sufficientemente conformi alle prescrizioni impartite e coerenti con i principi dell’ordinamento contabile armonizzato”.
A marzo scorso, infatti, i magistrati contabili avevano rilevato alcune criticità e chiesto all’amministrazione comunale l’adozione di misure correttive, che nel frattempo l’ente ha adottato puntualmente e trasmesso alla stessa sezione. Con questa pronuncia, di fatto, la Corte ha certificato la bontà dei correttivi soprattutto sul fronte del fondo crediti di dubbia esigibilità e del fondo garanzia debiti commerciali. Per la sezione regionale, dunque, le misure sono conformi alle prescrizioni e coerenti con i principi dell’ordinamento contabile.
“La Corte – evidenzia l’assessora al Bilancio Sara D’Ostuni – ha promosso le misure correttive che abbiamo adottato sul rendiconto 2024. Si è trattato di un confronto utilissimo con i magistrati della sezione regionale, che ci ha consentito di migliorare e perfezionare alcune parti del bilancio e di acquisire indicazioni preziose per la redazione dei documenti contabili delle prossime annualità. Si tratta, è utile ricordarlo, di prassi assolutamente normali per tutti gli enti locali e della legittima attività della Corte di verifica dell’assenza di irregolarità negli equilibri economico-finanziari degli enti stessi.
Sulla vicenda, nei mesi scorsi, ho letto le corbellerie più imbarazzanti da parte di chi fa il tifo per le sciagure del Comune di Nardò e dei neretini. Per calcolo politico e anche per ignoranza, si alimentano polemiche che non hanno ragione di esistere. Ma sono quelle stesse persone per le quali l’ente, di fronte a un bilancio sanissimo (lo dicono i magistrati della Corte dei Conti!), avrebbe milioni di euro di debiti. Somme che variano a seconda di chi parla, da qualche milione a diciotto milioni e sino a trenta, la cifra in voga negli ultimi tempi sulle bacheche degli “ultras del dissesto”. Si devono vergognare. Le loro offese contro la città e l’amministrazione non passeranno impunite. Stiamo valutando con il nostro ufficio legale le azioni opportune contro chi nella massima assise cittadina e in città ha sparso odio e calunnie, ha parlato di menzogne nella redazione dei bilanci e di connivenze dell’organo dei revisori dei conti”.